I Pozzi ex ENI
Stoccaggio del gas naturale (dal sito del mise)
Perchè e' importante per il Rischio
Questa zona di brugherio e' interessata dal rischio idraulico, in casi di esondazione queste aree possono essere raggiunte dall'acqua.
Lo stoccaggio di gas naturale in sotterraneo è un processo che consiste nell’iniezione di gas naturale nella roccia porosa di un giacimento esaurito che già lo conteneva, riportando quindi il giacimento, in una certa misura, al suo stato originario. Lo stoccaggio è necessario per ottimizzare l’utilizzo della rete del gas nazionale, per permettere di gestire le strutture produttive e di trasporto gas con adeguati margini di elasticità, per contribuire al fabbisogno energetico nazionale e, soprattutto, per fronteggiare situazioni di mancanza/riduzione degli approvvigionamenti o di crisi del sistema nazionale (per esempio in caso di condizioni climatiche molto rigide o di blocchi di approvvigionamento da fonti estere).
Le prime prove di stoccaggio di gas in Italia risalgono agli anni
Sessanta e furono effettuate dall’allora Agip a Cortemaggiore, un
giacimento già sfruttato per la produzione di gas. Negli anni successivi
l’Agip converte allo stoccaggio altri tre giacimenti: Sergnano,
Brugherio e Ripalta. Negli anni Settanta, compreso l’aspetto strategico
dello stoccaggio del gas naturale, ovvero un efficace strumento per
fronteggiare eventuali difficoltà di approvvigionamento, nasce un
programma di potenziamento con la conversione di altri quattro
giacimenti: Minerbio e Sabbioncello situati in Emilia Romagna, S. Salvo
in Abruzzo, e Settala in Lombardia.Negli anni Ottanta anche la società
Edison realizza due stazioni di stoccaggio, una in Abruzzo (Cellino
Stoccaggio) e una in Veneto (Collalto Stoccaggio).
Attualmente in Italia sono in attività dieci siti di stoccaggio, tutti realizzati in corrispondenza di giacimenti di gas esauriti. Otto siti appartengono alla Stogit (gruppo Eni): Brugherio, Minerbio, Settala, Ripalta, Sergnano, Sabbioncello, Cortemaggiore, Fiume Treste (ex San Salvo), mentre i giacimenti di Collalto (Treviso) e Cellino (Teramo) sono di proprietà dell’Edison.