Villa Sormani Andreani - IoNonRischio-Brugherio

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Villa Sormani Adreani

IL PRIMO VOLO ITALIANO IN MONGOLFIERA   da https://storiedimenticate.it/primo-volo-mongolfiera/
Perchè e' importante per il Rischio
Questo luogo non e' visitato perche "sede" di un rischio, ma e' qui che e' nato il volo in Italia. Oggi abbiamo i Candair per la lotta all'incendio boschivo, gli elicotteri per il soccorso, i droni per la ricognizione, ecc., questo lo dobbiamo al conte Paolo Andreani
Lungo la Sp 3, la vecchia strada provinciale che collega Milano a Vimercate, arrivati a Brugherio e per la precisione in frazione Moncucco, è possibile notare sul lato sinistro della strada una vecchia casa di corte. Il numero civico è il 109 e una volta superato l’androne d’ingresso si entra in un ampio cortile dove nel bel mezzo si trova una strana scultura con una grossa pietra circolare legata alla sua base. Il valore artistico delle due cose è irrilevante, ma quello storico no. Secondo la tradizione, infatti, la pietra è l’antica macina alla quale alla fine del Settecento un giovane e irrequieto nobile milanese ancorò la sua mongolfiera prima di compiere il primo volo libero sul territorio italiano, mentre la strana scultura cui è legata altro non è che una stilizzazione di un pallone aerostatico.

Tutto ciò avvenne 234 anni fa nel giardino di Villa Sormani-Andreani, situato proprio alle spalle della casa di corte dove si trova la macina: se oggi recarsi in un aeroporto a prendere un aereo è una cosa tutto sommato normale, in un certo modo lo si deve anche a quel volo temerario compiuto nonostante il tentativo di boicottaggio di un monarca decisamente poco illuminato come Giuseppe II, imperatore d’Austria. E quella pietra è l’ultima testimonianza diretta di quel volo.

Vincere la forza della gravità è uno dei sogni più antichi dell’uomo. L’immaginario collettivo è ricco di tentativi andati più o meno bene. Icaro e Dedalo che provarono a scappare da Creta con ali fatte di piume e cera: tutti sappiamo com’è andata a finire. I fratelli Wright che il 17 dicembre del 1903 riuscirono per la prima volta a far volare sospeso nel vuoto uno di quei biplani che fanno tremare le gambe solo a vederli: l’aereo si chiamava Flyer, era pilotato da un certo Wilbur, rimase sospeso nel vuoto per 59 secondi e coprì una distanza di 262 metri. Poi vale la pena citare l’eccezionale attraversata senza scali da New York a Parigi compiuta da Charles Lindberg nel 1927: partì dal Roosevelt Field il 20 maggio alle 7.52 e arrivò al Champs Le Bourget 33 ore e 32 minuti dopo. Infine, nel 1937 ci fu la tragedia dello Zeppelin 129 Hindenburg, divorato da a una palla di fuoco mentre tentava di attraccare al pilone di ormeggio della stazione aeronavale di Lakehurst, nel New Jersey: le immagini di quelle fiamme, che in pochi secondi ridussero in cenere un vero e proprio transatlantico dei cieli, vennero riprese e rielaborate graficamente negli anni Sessanta per realizzare la copertina del primo album dei Led Zeppelin, la storica rock band inglese protagonista in Italia di un drammatico concerto al Vigorelli di Milano di cui abbiamo parlato in un’altra puntata.

Insomma, la storia dell’aviazione è piena di tentativi eroici e fra questi va annoverato senza ombra di dubbio anche quello compiuto del conte Paolo Andreani il 13 marzo del 1784. Paolo Andreani era il giovane rampollo di una nobile casata milanese che per trascorrere i periodi di villeggiatura estivi aveva acquistato una splendida villa barocca in località Moncucco, una volta vero e proprio comune, oggi frazione di Brugherio in Provincia di Monza.

Il nobile era un ragazzo parecchio irrequieto, amante dei viaggi e delle belle donne e nell’autunno del 1783, durante un suo soggiorno a Parigi, assistette all’impresa compiuta dai fratelli Montgolfier, gli inventori della mongolfiera. Il 21 novembre di quell’anno, un loro prototipo intitolato alla regina Maria Antonietta, che aveva sostenuto a spada tratta il progetto, venne usato per volare sopra i tetti della capitale transalpina coprendo in 25 minuti una distanza di quasi 10 chilometri a una quota di circa 100 metri d’altezza. L’impresa, com’è facile intuire, suscitò scalpore e ammirazione. Soprattutto nel conte Paolo Andreani, che tornato a casa decise di fare per la prima volta in Italia quello che i fratelli Montgolfier avevano fatto per primi al mondo in Francia. Decise così di rivolgersi anche lui a due fratelli, i fratelli Gerli, al tempo fra i più noti architetti e inventori di Milano. A loro commissionò la realizzazione di una mongolfiera che venne completata nel giro di soli 24 giorni nell’inverno del 1784. Il diametro era di 23 metri, l’involucro di carta, la cesta di vimini e per riscaldare l’aria venivano versati nel braciere legno di betulla e una mistura di alcol e trementina.

Come base di lancio per la sua impresa, il giovane conte scelse la villa che il fratello maggiore aveva da poco acquistato a Brugherio, dotata di un grande giardino retrostante dove si riversarono centinaia di spettatori e curiosi. Il 25 febbraio fece un primo tentativo. A bordo della mongolfiera, il conte Andreani si alzò da terra di una decina di metri, ondeggiò qua e la per qualche minuto, e poi atterrò. L’esperimento era andato più che bene e così, poche settimane dopo, decise di approfittare della presenza a Milano dell’imperatore Giuseppe II per fare le cose sul serio. L’appuntamento per il primo volo libero sul territorio italiano era stato fissato per il 13 marzo. Tuttavia, a differenza di Maria Antonietta in Francia, Giuseppe II non vedeva di buon occhio l’impresa. Pare che trovasse sconveniente per un monarca del suo livello assistere al suicidio di un suo suddito e pare che trovasse anche sconveniente per un suo suddito suicidarsi in quel modo bizzarro. Così, non solo non rispose all’invito che Paolo Andreani gli mandò, ma decise anche di boicottarlo corrompendo i fratelli Gerli affinché non lo accompagnassero in quella follia.
primo volo mongolfiera
Paolo Andreani decise di fare per la prima volta in Italia quello che i fratelli Montgolfier avevano fatto per primi al mondo in Francia. E scelse Brugherio come teatro dell’operazione.

I due fratelli si intascarono i soldi e il giorno del decollo non si fecero vedere. Tuttavia, il giovane Andreani non si scoraggiò. Invitò nel giardino della villa due contadini della zona, li fece bere un po’ così che non si facessero prendere dal panico una volta in aria e poi li fece salire a bordo. Alla fine, la mongolfiera volò per circa 9 chilometri sopra i campi di Brugherio e poi atterrò a Caponago davanti a Cascina Seregna. Nessuno prima di lui aveva osato tanto.

A poco più di 20 anni, il conte Paolo Andreani aveva scritto una pagina indelebile della storia d’Italia. Qualche giorno dopo al Teatro alla Scala di Milano fu accolto fra due ali di folla festanti e il poeta Parini gli dedicò due sonetti. Oggi di quell’impresa dimenticata rimangono molte testimonianze scritte e alcuni bei libri custoditi nella biblioteca di Brugherio. Resta anche villa Sormani-Andreani, sebbene il giardino da dove il giovane nobile spiccò il volo verso il futuro sia stato in parte fagocitato dalla speculazione edilizia.
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